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AUTORI-tratti: #2 Stefania Vos

Per la seconda puntata della rubrica dedicata a conoscere meglio i conduttori suoi conduttori, RBL condivide con i lettori la chiacchierata con Stefania Vos, autrice e conduttrice di Pizzakebab e Radial Tone.

1. Parlaci di te. Chi sei, da dove vieni e di cosa ti occupi?

Sono una ragazza di Bari trapiantata a Torino dal 2014, dopo un po’ di anni di studi in Olanda.
Ho una formazione da designer ma dal 2018 faccio parte del team che gestisce l’Imbarchino del Valentino a Torino e parallelamente mi occupo della gestione del palinsesto di RBL. Ogni tanto faccio anche la DJ.

2. Quali sono state le esperienze che ti hanno spinto ad avvicinarti alla radio? In particolare, come hai conosciuto RBL e perché sei voluta entrare a far parte di questa realtà?

Torino è una città che mi ha esposta a moltissima musica nuova, diversa, sperimentale, ampliando molto la mia concezione di cosa sia interessante ascoltare o meno. Ho iniziato a frequentare assiduamente festival e concerti e a un certo punto mi sono trovata a voler incanalare questa passione per la musica in qualcosa. Così, non sapendo suonare né comporre ma avendo una buona parlantina, pensai: “perché non incanalare la mia passione per la musica in un programma radiofonico?” – E così nel 2017 iniziai con Pizzakebab su RBL, realtà che scoprì credo tramite delle feste organizzate al club Bunker, di cui la radio era media partner.

3. Da dove viene il tuo nickname?

Stefania Vos – che prima era Vosje ma che ho semplificato di recente perché in molti avevano difficoltà a pronunciare – viene dal mio nome più la parola olandese per volpe. Quando vivevo nei Paesi Bassi avevo una carissima amica che mi chiamava Vulpina (per via del mio cognome, Vulpi) e al tempo decisi di usare su facebook questo stesso nomignolo, ma tradotto in olandese, ovvero Vosje. Da allora me lo porto sempre con me.

4. Nella tua bio sul sito di RBL racconti che sei originaria di una città di mare meridionale e che hai vissuto in Olanda: queste due esperienze di vita, seppur di durata differente, hanno in qualche modo influenzato ciò che fai oggi con la radio?

Non saprei dirti con certezza in che modo Bari possa avere influenzato quello che faccio non la radio: probabilmente le tante attività di gruppo e associative di cui ho fatto parte da adolescente hanno rafforzato la mia passione per progetti di comunità, come quello di RBL. L’Olanda invece mi ha aperto a tante realtà nuove, culture diverse, e sicuramente alla musica elettronica. In particolare ricordo un live mozzafiato di Amon Tobin e un DJ set davvero estremo di Aphex Twin allo STRIJP Festival di Eindhoven.

5. Come sei arrivata a condurre due programmi radiofonici tra loro piuttosto differenti e come metti te stessa in ognuno dei due?

Credo che questo sia molto legato alla mia crescita in termini di cultura musicale e allenamento all’ascolto, ma anche in un cambiamento caratteriale avvenuto da quando ho iniziato a fare la radio. Quando ho iniziato con Pizzakebab stavo scoprendo tante cose nuove per la prima volta, la maggior parte delle quali caratterizzate da un sound molto energico, forte e molto diverso – per questo avevo creato un contenitore ibrido – e forse un po’ confuso – per poterci buttare dentro tutto quello che mi piaceva. Col tempo poi ho continuato a scoprire molta più musica e mi sono piano piano aperta ad ascolti più contemplativi in un periodo in cui avevo bisogno di musica e suoni che mi trasmettessero un senso di calma e di calore. Così è nato Radial Tone, che è invece un’esplorazione più tranquilla e distensiva, ma anche più audace e sperimentale.

6. Che cosa ti ha dato l’esperienza radiofonica presso RBL in questi anni?

L’esperienza con RBL mi ha dato moltissimo. Innanzitutto mi ha permesso di avvicinarmi alla musica in un modo più concreto, portandomi ad esplorare e scoprire tanto, e di fatto anche a fare i miei primi passi come selector e DJ. Poi mi ha dato una community: persone di tutte le età e provenienze unite nei luoghi aperti da cui RBL ha sempre trasmesso. Last but not least, RBL mi ha inaspettatamente regalato una svolta di vita, perché nel 2018 mi ha portata a unirmi al gruppo di ragazzi che ha riaperto l’Imbarchino del Valentino e che oggi lo gestisce – una scelta che mi ha cambiato la vita e che se non mi fossi avvicinata a RBL sicuramente non mi sarebbe capitata davanti.

7. Quali sono i programmi di RBL che ti piacciono di più e perché? C’è un conduttore che stimi particolarmente?

Ce ne sono tanti! Amo in particolare i programmi di Roberto Lupano, Easy Living e Onde Martenot, grazie ai quali ho scoperto tantissima musica molto bella. Poi amo molto Carichette, programma realizzato da Enza e Marta del Circolo del Design di Torino, ma c’è da dire che sono un po’ di parte perché le seguo in regia e per la selezione musicale delle puntate e mi fanno ridere un sacco. Poi mi piace molto il 0250 show di Nodef (al quale devo la scoperta della musica ambient e sperimentale) e mi manca moltissimo Space Cake – lo show del lunedì di Spacerenzo, ormai terminato, che inaugurava la settimana in modo più leggero.

8. C’è una traccia che ti rappresenta o che è per te particolarmente importante? Ci piacerebbe che la condividessi con noi.

Questa per me è una domanda difficile, perché la traccia che mi rappresenta cambia spesso in base al periodo di vita che sto vivendo. Può anche non esserci in un momento, o possono essere più tracce contemporaneamente. Dipende molto.
Qui vi lascio una traccia che mi ha emozionata dalla primissima volta in cui l’ho sentita, e continua a darmi i brividi ogni volta che l’ascolto. Per la melodia, per il testo, per la forza e la determinazione che mi ha trasmette ogni volta: Untitled 03 di Kendrick Lamar.

AUTORI-tratti è la serie di interviste dedicata a conoscere meglio i conduttori di tutti gli hub di RBL.

Progetto curato da Valeria Alimandi
Grafica di Chiara Manchovas